Consiglio a tutte le donne di leggere uno dei miei libri preferiti, molto prezioso in questo mio cammino alla scoperta del benessere. Si tratta de “L’energia vitale della donna” di Xiaolan Zhao, medico specializzato in Medicina Tradizionale cinese che presenta un approccio diverso da quello occidentale che permette alle donne di potenziare le loro facoltà.
Vengono trattate tutte le fasi della vita di una donna, contemplando sia l’approccio occidentale che quello orientale: in occidente si ha la tendenza a trattare momenti naturali come delle malattie mentre la medicina cinese rispetta e celebra le mestruazioni, la gravidanza, il post partum e la menopausa.
Queste pagine mi hanno aperto un mondo; oggi studio la fase della menopausa partendo da un’analisi personale, è quindi un argomento che mi sta particolarmente a cuore, e ritengo che una prospettiva diversa dalla nostra darebbe un grosso aiuto a tante donne che, con ansia anticipatoria, attendono questo momento della vita come fosse una malattia incombente e, come tale, la trattano.
Da naturopata, riflessologa e “donna matura” mi sento di poter consigliare un percorso che non include necessariamente e a prescindere la cosiddetta terapia sostitutiva.
La riduzione degli estrogeni e la carenza di progesterone sono naturali in questa fase e, in linea di massima, contrastare il corso della vita non credo sia la strada migliore, penso piuttosto che l’equilibrio naturale possa essere ripristinato partendo dall’accoglienza. Si, il primo passo da compiere è quello di accogliere questo momento. Mi chiedo infatti quanto i disturbi siano conseguenza fisiologica dei mutamenti ormonali e quanto siano invece legati ai condizionamenti culturali. Del resto, mente e corpo sono una cosa sola e ormai anche i fisici quantistici affermano che i pensieri influiscono sulla salute del corpo e viceversa. Se una donna viene educata e cresciuta con il pensiero che quando arriverà la menopausa svilupperà sicuramente una serie di problematiche, dalle vampate (di cui ha sofferto anche la mamma e la nonna) all’osteoporosi, ai problemi articolari passando per i vuoti di memoria e la stanchezza, è molto probabile che questa profezia si autoavvererà.
L’accoglienza è una pratica che consiglio a prescindere dal sesso, dall’età, dalla fase della vita che si sta vivendo: accogliere le altre persone, le idee diverse dalle nostre, i malesseri, le paure, i dubbi, gli eventi negativi, che non significa accettare tutto o non avere la propria posizione bensì essere consapevoli di ciò che non riconosciamo come nostro ma che comunque esiste. Accogliere le vampate, per quanto fastidiose e per alcune imbarazzanti, significa non contrastarle emotivamente e mentalmente, significa prenderne atto ma non per forza accettarle passivamente. Io consiglio sicuramente la floriterapia: un valido aiuto per la donna sono i fiori australiani e nello specifico un mix chiamato “equilibrio donna”: in questo caso si usa un mix di fiori mirato al periodo specifico che funzionerà come rimedio di superficie, diverso dalla scelta di un fiore mirato a riequilibrare le predisposizioni costituzionali, il cosiddetto rimedio di fondo. La floriterapia funziona grazie al principio dell’ormesi (modesta stimolazione a basse dosi infinitesimali), al concetto di energia e ai ritmi e vibrazioni registrabili a livello dell’atomo.
Chi non ama i fiori potrebbe trovare un ottimo aiuto nella salvia officinalis (sotto forma di tisana, oleolito, idrolato), nell’assunzione di magnesio o di fitoterapici specifici a base di trifoglio rosso, agnocasto, luppolo, maca, o anche angelica sinensis e biancospino.
L’accoglienza va accompagnata dall’attenzione verso le scelte alimentari e dall’attività fisica. L’aspetto dell’alimentazione è molto importante, rivolgersi ad un nutrizionista, ancor meglio se specializzato nelle fasi della donna, penso sia una buona scelta. Del resto, come diceva molti anni fa lo stesso Ippocrate, la salute dell’uomo dipende da ciò che abbiamo ereditato, dall’ambiente in cui si vive e dallo stile di vita e l’alimentazione rappresenta uno degli aspetti principali dello stile di vita. Nutrirsi di cibi il più possibile naturali, privilegiando le cotture semplici come il vapore, escludendo i cibi industriali, le farine raffinate, gli zuccheri rappresenta un’ottima scelta; se poi riusciamo a fare una colazione da re, il pranzo da principe e la cena da povero, vedremo come anche il nostro metabolismo verrà riattivato e chi di noi accusa un appesantimento soprattutto a livello addominale, comincerà a vedere qualche cambiamento e a sentirsi meglio nel proprio corpo. Certo non è facile in una società come la nostra nella quale la socialità viaggia a braccetto con il cibo, fare delle scelte che ci differenziano dagli altri, ma ognuna di noi può trovare un modo diverso per approcciarvisi senza dover rinunciare alle cene o agli aperitivi.
C’è ancora una cosa dalla quale non possiamo prescindere, sto parlando dell’attività fisica: ognuno di noi dovrebbe interrogarsi e trovare quella più adatta a sé stesso, sulla base dei propri gusti, dell’età, delle abilità personali, della flessibilità, ascoltando sempre e comunque i messaggi che il nostro corpo ci manda per capire cosa è adatto e cosa non lo è. Sicuramente c’è un denominatore comune per tutti e tutte: non se ne può fare a meno. Banalmente, anche se di banale non c’è niente, la scelta potrebbe ricadere sulla camminata veloce, da fare tutti i giorni, a cui associare l’idea del muoversi a piedi (o in bicicletta) ogni volta che è fattibile. Io, ad esempio, mi dedico alla camminata veloce e inoltre vado in una palestra dove svolgo lezioni di ginnastica posturale femminile, un tipo di attività che oltre a piacermi molto (anche grazie all’abilità e all’empatia dell’insegnante) mi ha permesso nel giro di qualche mese di sentirmi molto più flessibile e più padrona del mio corpo. Inoltre, concentriamo molto l’attenzione sul pavimento pelvico, aspetto molto importante su cui lavorare e imparare a farlo costantemente.
Ogni persona, come ripeto incessantemente, è unica e irripetibile e ognuno di noi nel suo percorso dovrebbe, ascoltandosi, trovare il giusto equilibrio anche in fasi particolari della vita durante le quali i condizionamenti culturali spesso ci spingono in direzione opposta rispetto ai nostri reali bisogni e necessità.
Ricordiamo sempre che siamo una macchina perfetta che per sua natura tende all’omeostasi, all’equilibrio grazie alla forza guaritrice interna, da parte nostra possiamo stimolare e dare una mano a ciò che potenzialmente possediamo, scegliendo ciò che risuona in noi: potrebbe essere la fitoterapia, o magari la riflessologia plantare, lo shiatsu, il tai chi, la floriterapia, le campane tibetane…..
Non esistono ricette valide per tutti, così come non esiste la dieta dimagrante applicabile a ciascuna di noi; se riteniamo di aver bisogno d’aiuto allora rivolgiamoci a un professionista del benessere, e anche qui ognuno farà la sua scelta personale, che potrà aiutarci e orientarci ricordandoci che è importante pensare al nostro ben-essere sempre e non solo quando c’è qualcosa che non va.
Grazie dei preziosi consigli Valentina, a partire da quello dell’accoglienza, la base di tutto. Quanto ai rimedi io sicuramente non scorderò, quando sarà il momento, di usare i fiori australiani. Li ho provati per altre problematiche trovandoli molto efficaci. Grazie del consiglio!
Thanks!